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Il futuro dell’identità digitale in Italia si sposta dalla dismissione di SPID alla Carta d’Identità Elettronica, scelta che punta a maggiore sicurezza e uniformità. Nel frattempo, Big Tech e open source si intrecciano tra strategia commerciale e reale collaborazione, con le grandi aziende che sostengono l’open source ma mantengono spesso il controllo sui propri interessi. Parallelamente, Windows perde 400 milioni di utenti in tre anni, travolto dalla crescita del mobile, del cloud e delle alternative come Linux e macOS. Infine, Threads di Meta si integra nel Fediverso, segnando una svolta verso social network più aperti e decentralizzati, aprendo nuove possibilità di interazione oltre i confini tradizionali.
/identità digitale
SPID verso la dismissione: il futuro dell’identità digitale in Italia si sposta sulla Carta d’Identità Elettronica
Il governo italiano ha ufficializzato l’intenzione di spegnere progressivamente SPID, il sistema di identità digitale utilizzato da 33 milioni di cittadini per accedere ai servizi pubblici online. Questa decisione, annunciata durante un’audizione parlamentare, riflette la volontà di puntare sulla Carta d’Identità Elettronica (CIE) come strumento unico e più sicuro per l’identità digitale, in linea con le normative europee. La CIE, emessa dallo Stato, garantisce un livello di sicurezza superiore rispetto a SPID, che ha mostrato vulnerabilità, inclusi casi di truffe. Il passaggio sarà graduale e coordinato con i provider privati, che hanno finora supportato SPID nonostante la mancanza di adeguati finanziamenti. Il governo prevede inoltre l’implementazione di un wallet digitale pubblico e privato, anticipando l’arrivo del portafoglio digitale europeo nel 2026. Tuttavia, la transizione non sarà semplice, considerando l’ampia diffusione di SPID e le difficoltà di adattamento di molti utenti, specie anziani, con il sistema attuale.
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/sistemi operativi
Il declino di Windows: 400 milioni di utenti persi in tre anni tra mobile, cloud e alternative
Windows ha perso circa 400 milioni di utenti attivi negli ultimi tre anni, passando da 1,4 miliardi a 1 miliardo di dispositivi. Questo calo del 28,6% è attribuito alla crescente popolarità dei dispositivi mobili (Android), alla fine del supporto per Windows 10 che spinge gli utenti verso alternative come Linux e macOS, e alla transizione verso un approccio mobile-first. Molti utenti non soddisfano i requisiti di Windows 11 o preferiscono soluzioni cloud come Windows 365, riducendo la dipendenza dall'hardware tradizionale.
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/open source
Big Tech e open source: alleanza strategica o semplice opportunismo?
Le grandi aziende tecnologiche hanno radicalmente cambiato atteggiamento verso il software open source, passando da nemiche a principali sostenitrici. Questo cambiamento, tuttavia, nasconde motivazioni prevalentemente commerciali. Storicamente, giganti come Microsoft hanno ostacolato il software open source, definendo Linux una minaccia da estirpare. Con l’arrivo di Satya Nadella, Microsoft ha adottato una strategia più aperta, integrando Linux e acquisendo GitHub, ma rimangono dubbi sull’effettiva adesione ai principi di trasparenza e collaborazione tipici dell’open source. Le Big Tech finanziano prevalentemente fondazioni come Apache e Linux Foundation, più vicine ai loro interessi, mentre mantengono il controllo su formati proprietari per tutelare i propri monopoli. L’adozione dell’open source riduce costi e tempi di sviluppo, ma il rischio è che questa alleanza sia più un’opportunità di mercato che un reale impegno verso la filosofia open.
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/social media
Threads di Meta si integra nel Fediverso: una svolta per i social decentralizzati
Threads, il social network di Meta, ha completato l’integrazione con il fediverso, l’ecosistema decentralizzato basato sul protocollo ActivityPub che include piattaforme come Mastodon. Questa apertura consente agli utenti di Threads di visualizzare post provenienti da altre piattaforme federate in un feed dedicato, e agli utenti del fediverso di accedere ai contenuti di Threads, se consentito dalle rispettive istanze. L’iniziativa rappresenta una svolta significativa, poiché Meta, storicamente simbolo di sistemi chiusi e centralizzati, adotta un approccio più aperto per competere con X. Nonostante le opportunità di crescita e visibilità per il fediverso, permangono timori riguardo all’introduzione delle logiche di sorveglianza tipiche della grande tecnologia, spingendo alcuni utenti a “defederare” Threads per preservare l’autonomia e la privacy dell’ecosistema.
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